Un anno di Tropico

11.01.2022

Tropico del Cancro compie oggi il suo primo anno. Questo sito è stata una scommessa lanciata nel pieno di una pandemia per la quale un anno fa non avevamo ancora nessun rimedio. Un modo per scambiarsi idee e riflessioni in un momento in cui le idee sembravano appannate, le esposizioni interrotte, il lavoro dell'arte privo ormai di un rapporto con il pubblico, le lezioni quasi interamente a distanza.

Volevamo testimoniare che il lavoro stava invece continuando e che sarebbe proseguito anche e nonostante quelle difficoltà; che la riflessione sul contingente diventava proprio allora più necessaria; e che questa doveva comprendere anche quella condizione in cui la politica sembrava ritirarsi dietro l'emergenza, mentre i problemi che si aprivano, le fratture che la pandemia evidenziava, non facevano che aggravare difficoltà già note, che diventavano ora soltanto più gravi. E nel momento in cui i suoi corollari ideologici erano sempre più incapaci di interpretare ciò che stava e sta avvenendo in modo politicamente efficace – di dargli anche solo la parvenza di un senso che non sia (come purtroppo è rimasto) la mera protesta per il mondo perduto, quando il mero rimpianto del “perduto” è forse il primo tema ideologico di cui sarebbe necessario dubitare.

Nel nostro piccolo volevamo riannodare i fili del nostro lavoro, accademico e non, e approfondirlo nell'incontro con nuovi amici e amiche. Siamo contenti di avere cominciato questo lavoro e felici per tutti coloro che in questo anno hanno voluto aggiungere la loro voce e la loro esperienza alla nostra, rendendo quell'inizio un insieme ancora più ampio, e felici per tutti coloro – e siamo sempre di più – che seguono Tropico del Cancro.

Ma questo lavoro non avrebbe potuto realizzarsi senza l'impegno e il sostegno di tutti coloro che hanno deciso, con il loro contributo, di dare vita e forma a Tropico del Cancro, nel sito e sui social. Ci auguriamo che altri amici e amiche vorranno unire le loro parole e le loro immagini alle nostre, approfondire la ricerca e l'indagine, aprirla a nuovi ambiti e interessi.

E non possiamo non ricordare ancora Vittorio Boarini, che proprio durante le feste appena trascorse di un anno fa aveva accolto con entusiasmo l'idea di partecipare a questo progetto, convinto – come noi – che ci fossero molte cose da dire e troppo pochi che le stessero dicendo.