Storia, natura, ecologia. Scritti per Manlio Iofrida
Nicola Perullo, Ubaldo Fadini

26.02.2022

Presentazione


Manlio Iofrida è nato a Catanzaro nel 1951. Si è formato filosoficamente a Pisa, all’Università e alla Scuola Normale Superiore, sotto la guida di maestri quali Nicola Badaloni, Paolo Cristofolini e Aldo Giorgio Gargani, e qui ha avuto inizio la sua carriera accademica come ricercatore. Nel 1993 Iofrida diventa professore di Storia della filosofia contemporanea presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna, dove rimane fino alla conclusione ufficiale del suo lavoro universitario nel 2021.

Tra l’origine – Pisa – e la destinazione finale – Bologna – c’è Firenze: il capoluogo toscano è il terzo punto di riferimento della storia intellettuale di Iofrida che, dal 2008, co-fonderà e dirigerà il gruppo di ricerca Officine Filosofiche, composto proprio da studiosi fiorentini, bolognesi, pisani e, ovviamente, qualche outsider. In questi quasi quindici anni di attività, Officine Filosofiche si è rivelata essere una vera fucina di progetti, riflessioni, incontri e convegni, nonché di una serie di pubblicazioni collettive su vari temi.

Manlio Iofrida si è occupato inizialmente di filosofia del XVII e XVIII secolo (in particolare di libertinismo, spinozismo, illuminismo): la sua prima monografia è La filosofia di John Toland (1983). Successivamente, Iofrida incontra un filosofo che orienterà la sua riflessione in una direzione diversa, Jacques Derrida, diventandone uno dei primi e principali specialisti italiani.

Di ciò testimoniano la monografia Forma e materia. Saggio sullo storicismo antimetafisico di Jacques Derrida (1988), ma anche Decostruzione e storia della filosofia (1996) e la cura e traduzione di uno dei più importanti testi del filosofo francese: Margini della filosofia (1997).

Tra la fine del secolo scorso e l’inizio del nuovo, Iofrida sposta ancora la sua attenzione, approfondendo alcuni momenti topici del pensiero filosofico del Novecento: da un lato, Walter Benjamin e Theodor Wiesengrund Adorno, dall’altro la filosofia francese contemporanea ed è particolarmente stretto il rapporto con Gilles Deleuze, Michel Foucault ma soprattutto Maurice Merleau-Ponty, che diventa l’autore con il quale elabora più direttamente e convintamente la sua proposta teorica. Di questa ricca articolazione testimoniano i volumi: Per una storia della filosofia francese contemporanea. Da Jacques Derrida a Maurice Merleau-Ponty (2007), Canone Deleuze. La storia della filosofia come divenire del pensiero (insieme a Francesco Cerrato e Andrea Spreafico, 2008), Michel Foucault (insieme a Diego Melegari, 2017).

Al momento dell’uscita di questo nostro volume, l’ultima opera pubblicata di Iofrida è Per un paradigma del corpo: una rifondazione filosofica dell’ecologia (2019): ad oggi forse il suo libro più ricco e complesso, summa del lavoro degli ultimi venti anni, ricognizione prospettica e proposta di nuovi paradigmi interpretativi, al centro dei quali stanno le nozioni di ecologia e di corpo, con una consapevolezza rimarchevole nei confronti di processi che si possono ormai considerare come decisamente perniciosi e che investono le dimensioni dell’ambiente, delle risorse del nostro pianeta e insieme le sfere della società, della politica, della tecnologia, della comunicazione. Si manifesta, in Iofrida, una sensibilità specifica e assai raffinata che investe criticamente e su un piano di concettualizzazione avanzata i differenti modi attraverso cui si assiste oggi a un dissennato sfruttamento di risorse ambientali, sociali, relazionali, territoriali, attraverso una combinazione degli antichi sistemi di sfruttamento con quelli più riferibili a logiche di segno tecno-finanziario proprie del capitalismo contemporaneo. Ed è su questa base che il confronto critico non può che portare a mettere in evidenza una linea di ricerca rivolta a individuare pratiche di vita attente a non supportare ulteriormente dinamiche “catastrofiche” di predazione, di espropriazione diffusa dappertutto dei beni ritenuti minimamente indispensabili alla realizzazione di un ben-vivere condiviso, effettivamente partecipato, come direbbe Edgar Morin.

Quando abbiamo deciso di realizzare questo volume, ci siamo subito chiesti che forma e che limiti dargli: infatti, il pensiero filosofico di Iofrida manifesta una ricchezza di contenuti, di articolazioni e di tensioni che, da un lato, non è facile riscontrare e, dall’altro, è impossibile racchiudere in un solo libro.

Ci siamo dunque decisi per un piccolo omaggio, una testimonianza limitata e parziale che faccia però segno verso ciò che qui non è incluso per ragioni di spazio: tanti altri contributi avrebbero restituito un’immagine dello studioso ancora più precisa, ricca e completa. Tuttavia, abbiamo cercato di formare un insieme di scritti di alcuni amici, allievi, collaboratori, studiosi che, in varia misura e in diversi momenti e contesti, sono stati più vicini a Manlio.

Non abbiamo voluto dividere il volume in sezioni, innanzitutto per una ragione teorica: i temi e i problemi che Iofrida ha affrontato nel corso del suo lavoro, accademico e intellettuale si intrecciano e si rimandano in modo integrale, ed è proprio in questa interconnessione che risiede uno dei più importanti significati del pensiero ecologico da lui sviluppato nei suoi testi recenti. L’ecologia ha a che fare non con la sussunzione del particolare nella categoria ma con il rispetto verso ogni singolarità nella sua esposizione specifica; anche se la singolarità è sempre in relazione, interdipendente, comunitaria.

Per questo ci è sembrato coerente uno scorrimento più spontaneo e naturale, persino aleatorio, delle voci che hanno preso parte a questa impresa, secondo un semplice ordine alfabetico. Storia, natura, ecologia: ci pare che queste tre nozioni, infinitamente aperte, corrispondenti, problematiche ma anche propositive e positive, ben riflettano l’ampiezza del percorso di Iofrida e l’interesse che suscita il suo pensiero. Un interesse teorico urgente e militante, che nasce nell’accademia ma che si confronta costantemente con il suo esterno.

Dato che per tutti coloro che hanno partecipato al libro Manlio è un punto di riferimento non solo intellettuale ma anche affettivo – e le due cose, come egli ha insegnato, non si possono scindere né tra esse si deve scegliere – vogliamo che questo pensiero sia un grande abbraccio, che questo grande abbraccio costituisca il nostro pensiero per lui, con lui.

Nicola Perullo e Ubaldo Fadini


Il volume raccoglie testi di: Charles Alunni, Prisca Amoroso, Andrea Michele Angelini, Valentina Antoniol, Mita Arici, Stefano Berni, Giuliano Campioni, Marco Ciardi, Marco Ciaurro, Marco Dal Pozzolo, Gianluca De Fazio, Ubaldo Fadini, Giulia Gandolfi, Alice Giarolo, Alfonso Maurizio Iacono, Alberto Lorenzini, Arianna Mazzotti, Diego Melegari, Paolo Missiroli, Igor Pelgreffi, Nicola Perullo, Silvano Petrosino, Benedetta Piazzesi, Stefano Righetti, Paolo Savoia, Marco Tronconi, Matteo Villa, Caterina Zanfi



©Nicola Perullo, Ubaldo Fadini (a cura di), Storia, natura, ecologia. Scritti per Manlio Iofrida, Mucchi Editore 2022